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Erica carnea
Erica carnea

Tutela dell’erica carnea sull’arco alpino

É partita con un sopralluogo in Val di Susa venerdì 13 maggio 2022 la collaborazione tra i ricercatori italiani e francesi per lo studio e la salvaguardia dell’Erica carnea, nell’ambito del progetto Biodiversità promosso da TELT sui territori dei cantieri della Torino-Lione.

Conosciuta anche come “erica delle nevi”, perché i suoi piccoli fiori rosa brillante sbocciano appena la neve si scioglie, questa pianta è tutelata sulle montagne della Savoia e del torinese.

L’obiettivo del progetto di ricerca binazionale, inserito nelle misure di accompagnamento dell’opera sul versante francese, è studiare l’habitat della specie e proporre approcci innovativi per favorire la salvaguardia della pianta nelle Valli di Susa e della Maurienne.

Per questo i ricercatori del Conservatoire Botanique National Alpin (CBNA) e l’Institut national de recherche pour l’agriculture, l’alimentation et l’environnement (INRAE), insieme ai colleghi italiani del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino (DISAFA), si sono ritrovati sul campo nei boschi intorno a Meana di Susa, dove si trova una delle popolazioni di erica carnea più importanti della provincia di Torino.

Il suo habitat infatti, è la pineta non troppo fitta (Pino uncinato o pino silvestre) su terreni calcarei.
In Italia questa specie cresce nelle brughiere, nelle pinete e nei prati e pascoli calcarei aridi, dalla pianura fino a 2400 m. È rara sulle Alpi Occidentali e Appennino Settentrionale, comune invece sulle Alpi Orientali. É una specie protetta nel territorio Città metropolitana di Torino.

In Savoia è l’unica rappresentante del genere Erica ed è localizzata su due settori: uno in Tarentaise, su una piccola area a nord del Dent du Villard; l’altro in Maurienne su un’area più ampia tra Modane e Lanslebourg. Le popolazioni della Vanoise variano tra i 900 e i 2500 m di altitudine.

Questa specie protetta viene spesso messa in pericolo dall’apertura di piste forestali, sentieri, cave, prati agricoli e in generale tende a sparire con l’infittirsi del bosco, per mancanza di luce.

I ricercatori hanno analizzato l’ambiente in cui è presente il piccolo arbusto intorno a Meana e hanno definito i parametri tecnici necessari allo svolgimento della ricerca.

La seconda tappa in Maurienne

I ricercatori italiani e francesi si sono poi dati appuntamento per un sopralluogo in Maurienne svoltosi il 14 giugno 2022: l’occasione per analizzare la presenza e le caratteristiche dell’Erica anche sul versante francese.

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