Perché la linea ferroviaria esistente (il tunnel del Frejus costruito nel 1871) non rispetta gli attuali standard di sicurezza internazionali.
Inoltre, la linea storica non è competitiva per il trasporto merci e dunque non incoraggia gli operatori economici a preferire la ferrovia alla strada: le eccessive pendenze e la sinuosità del tracciato limitano la velocità e la capacità dei treni.
Con un collegamento competitivo, gran parte del traffico potrebbe essere spostato dalla strada alla ferrovia, con notevoli benefici economici (grazie al tunnel di base del Moncenisio i costi del trasporto merci si ridurrebbero del 40%) e ambientali.
Il progetto della Torino-Lione rientra nelle reti infrastrutturali promosse dall’Ue e che prevedono i tunnel di base.
Inoltre, per adeguare il Frejus agli standard internazionali, bisognerebbe costruire una seconda canna (un’altra galleria), con un costo di quasi 2 miliardi e 15 anni di tempo per un nuovo iter decisionale, legislativo e i conseguenti lavori. Non si risolverebbe comunque il tema delle pendenze del percorso dei treni, che richiedono maggiore dispendio di energia.
Completare il tunnel di base della sezione transfrontaliera comporta un impegno economico per l’Italia di 2,9 miliardi, di cui 2,5 sono già stati stanziati.
I treni sono competitivi solo se viaggiano in pianura e l’unico modo per farli andare in piano dove ci sono le montagne è realizzare i “tunnel di base”.
Per questo si stanno realizzando sull’arco alpino sei tunnel di base, oltre al Moncenisio: il Lötschberg (inau