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Sicurezza al Politecnico
Sicurezza al Politecnico

Confronto tra esperienze di sicurezza al Politecnico di Torino

I tunnel di base di Brennero, Gottardo e Torino-Lione protagonisti delle best practices sulla gestione della sicurezza in cantiere. Il confronto sulle buone pratiche di sicurezza e salute del lavoro nelle grandi opere è stato al centro della giornata di studi organizzata il 12 maggio a Torino da Associazione Georisorse e Ambiente, Ordine degli Ingegneri della Provincia di Torino e Istituto Superiore sui Sistemi Territoriali per l’innovazione, in collaborazione con il Politecnico di Torino e con il contributo di TELT. Nel corso della mattinata è emerso che negli anni il numero di infortuni gravi all’interno dei cantieri è drasticamente diminuito grazie ai continui progressi tecnologici, sociali e organizzativi, ma anche alla maggiore attenzione dei committenti nei controlli e nella prevenzione nel corso dei lavori.
A confrontarsi sul tema nell’aula Magna del Politecnico di Torino sono stati i massimi esperti di sicurezza in cantiere, come i professionisti che hanno lavorato al tunnel di base del Gottardo e del Brennero o ai cantieri per la linea 4 della metropolitana di Milano. Tra i relatori erano presenti Felix Martin Daza, Direttore della training school dell’Onu di Torino, Raffaele Zurlo di BBT Brenner Basis Tunnel, Anna Frabetti di AlpTransit San Gottardo SA, Franco Lombardi di CEPAV2, Pascal Sergi della Carsat e Céline Barbiero di EDF, che si sono occupati del più grande cantiere idroelettrico in Francia, a Romanche Gavet.
Per la Torino-Lione è intervenuto il direttore generale di TELT, Mario Virano:

Abbiamo assunto come scelta strategica della nostra società il tema della qualità e dell’eccellenza – ha spiegato – decidendo di confrontarci con tutte le migliori pratiche maturate a livello internazionale, in tutti i settori, considerando il tema dell’eccellenza come una ‘piacevole epidemia’ che inquina in senso positivo tutti gli ambiti della nostra attività”. In particolare in materia di sicurezza Virano ha sottolineato: “credo che abbiamo il dovere morale, culturale e tecnico di porci e di rendere evidenti degli obiettivi: mortalità zero e incidentalità minima.

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