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I 21 minuti di Federica superstar

A La Praz la festa binazionale per il primo traguardo raggiunto. Per gli ospiti, la consapevolezza di aver partecipato a un momento importante per l’infrastruttura dalla storia fuori dal comune.

Ventuno minuti: è quanto ci è voluto alla talpa Federica per rompere l’ultima parete di roccia dei primi 9 km del tunnel di base della Torino-Lione. Così le immagini della fresa che sbuca dal muro, la discesa degli operai e le bandiere di Francia, Italia e Unione europea diventano il culmine della festa per l’importante traguardo. 

È lunedì 23 settembre; c’è traffico sulla statale tra Modane e La Praz: diversi i bus e le auto in circolazione per raggiungere il cantiere, nel comune di Saint Andrè, a pochi chilometri dal confine italo-francese. L’appuntamento – che sottolinea l’avanzamento lavori di un’infrastruttura dalla storia eccezionale – è stato definito e viene percepito come “storico”; perciò circa 600 ospiti hanno voluto festeggiare: esponenti del mondo politico-istituzionale, imprenditoriale e associativo, studenti e altre componenti della società civile, insieme a oltre 50 giornalisti da Italia e Francia, tutti ad attendere l’arrivo di Federica. Insieme al personale di TELT, in sala anche Federica Pozzi, la giovane figlia di un collaboratore di TELT con il cui nome i lavoratori del cantiere hanno voluto battezzare la talpa nel 2016, in ricordo del collega defunto. 

In platea anche una delegazione ufficiale della Commissione Trasporti e il Presidente della Commissione Ambientedella Camera dei deputati italiana, nonchè della Demarche Grande Chantier.

Due i palcoscenici: uno nella camera di smontaggio dove la talpa sarebbe arrivata e l’altro nel piazzale antistante l’imbocco della discenderia. I due conduttori della giornata, i giornalisti Francesco Antonioli e Eleonore Balensi si alternano nelle 3 ore di evento; a loro, il compito di tenere le fila di un racconto che ha al centro la Torino-Lione e vede protagonista-superstar la talpa che ha portato avanti lo scavo. Il momento clou della giornata è la perforazione del diaframma: ore 11.40, in un’atmosfera da concerto rock, il Ministro dei Trasporti francese Jean-Baptiste Djebbari, coadiuvato da due sindaci del territorio, schiaccia il pulsante, dando il via allo scavo degli ultimi 60 centimetri di roccia che separano Federica dal traguardo. Occhi puntati sulla parete e smartphone alla mano, la platea attende e riprende l’emozionante momento di caduta della roccia. 

Il Presidente e il Direttore generale di TELT, Hubert du Mesnil e Mario Virano, condividono il palcoscenico con i sindaci della Maurienne e sottolineano la sfida vinta “in condizioni estreme”. E quando, dopo le prime crepe, arriva Federica, la star della giornata, emergono anche le tante storie che i 9 km consentono di raccontare: la più giovane operaia del gruppo, Cristina, le tradizioni del sotterraneo, la chiave e le bandiere, la storia della talpa. E ancora tecnici, maestranze, cittadini-testimonial, voci e volti dei diversi addetti ai lavori e la loro emozione di partecipare a uno dei più grandi cantieri al mondo: tutto fa parte della complessa narrazione che alterna elementi tecnici a momenti emozionali. La grande opera, una sfida tecnologica e scientifica, si presenta nel suo contesto del Corridoio Mediterraneo, con i suoi numeri, ricadute, vocazione ambientale, finanziamenti, bandi, lotti, cantieri, difficoltà tecniche di scavo, prossimi step. E poi si impone con il lato umano del “grande lavoro collettivo” che ha vinto questa prima parte della sfida.

Il viaggio di Federica è concluso; per gli ospiti, c’è ancora il tempo di un selfie con la testa della talpa illuminata dalle stelle dorate della bandiera europea e l’auspicio di un “arrivederci” alle prossime tappe.

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