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Parte la terza fase di archeologia preventiva a Susa

Nella mattina del 29 luglio sono stati avviati i lavori per recintare la striscia di circa 12.000 metri quadrati che sarà interessata dalla terza fase delle attività di Archeologia preventiva in località San Giacomo a Susa. Il sito ospiterà in un secondo tempo i lavori ferroviari per l’imbocco del tunnel di base del Moncenisio.

Le indagini archeologiche vengono condotte con l’obiettivo di conoscere e tutelare il patrimonio storico-culturale, in concomitanza con lo sviluppo di opere di interesse pubblico, secondo la normativa in materia di verifica preventiva dell’interesse archeologico. Infatti l’archeologia preventiva, così come i monitoraggi ambientali, è finalizzata a indagare e documentare scientificamente tutte le tracce di frequentazione storica di un territorio, conciliando la necessità di salvaguardare il patrimonio con quella della realizzazione delle opere.

Le prime due fasi: 2023-2024

A fine settembre 2023, le prime indagini condotte da TELT con l’assistenza di archeologi specializzati hanno riscontrato la presenza di alcuni resti di strutture in muratura. In accordo con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Torino è stata quindi avviata a marzo 2024 una seconda fase di approfondimenti con il georadar, tecnologia che permette di rilevare la presenza di oggetti e strutture in profondità. Questa campagna, insieme ad altri sondaggi, ha evidenziato la presenza di alcunimuri in ciottoli legati da malta e livelli presumibilmente di epoca romana. Per questa ragione è stato deciso di procedere con una terza fase.

Cosa comporta la terza fase

Dopo la bonifica bellica e lo scavo di alcuni pozzetti, sia per analisi archeologiche sia ambientali, si passerà agli scavi per verificare la presenza di reperti e la loro tipologia. In base all’esito di questa fase, la Soprintendenza indicherà i passi successivi per la tutela e la conservazione degli eventuali ritrovamenti.

L’opportunità di indagare il territorio

La Val di Susa è fin dall’antichità una terra di passaggio e incontro di popoli e culture. Una parte dei loro lasciti è visibile nelle architetture e negli edifici di governo, religiosi e militari che costellano il territorio, ma il sottosuolo conserva un patrimonio ancora da studiare e tutelare. I cantieri per la Torino-Lione, come altri in tutta Italia, sono un’opportunità importante per portare alla luce possibili reperti archeologici, conciliando i lavori per le infrastrutture di oggi e di domani con la ricerca scientifica del passato, a favore della Valle.

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