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Accademia Albertina
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Vision Rail 2: le tecnologie per le grandi infrastrutture, la lezione del tunnel del Fréjus

Tecnologie e ingegneria a supporto delle grandi infrastrutture ferroviarie“. E’ il tema dibattuto da accademici ed esperti del settore durante il secondo appuntamento di Vision Rail, il ciclo di seminari organizzato da TELT nell’anno europeo dedicato alla ferrovia e sponsorizzato dalla Commissione UE, insieme a BBT SE, LFP Perthus, Mediterranean Railway Freight Corridor, Porto di Barcellona, Mercitalia.
Il seminario si è svolto simbolicamente il 17 settembre 2021, giorno del 150° del Traforo Ferroviario del Fréjus in streaming dall’Accademia Albertina di Torino e in collegamento con vari Paesi europei.
Oltre 400 persone hanno seguito l’appuntamento:

A noi tocca raccogliere il testimone dall’epopea del 1871, quando con lo scavo del traforo del Fréjus una classe dirigente di straordinario livello prese decisioni che ancora oggi ci permettono di vivere su quell’eredità: dobbiamo far vivere quell’epopea con opere nuove” ha spiegato in apertura Mario Virano, direttore generale di TELT. Il Dg ha ricordato che La costruzione del tunnel del Fréjus costò allora 48 vite umane. Noi vogliamo ricordare i caduti di allora con una lapide e, mentre lo facciamo, ci impegniamo affinché nei nostri cantieri questo non avvenga più. Per la Torino-Lione abbiamo elaborato un programma, chiamato Mission S (Sicurezza), che punta a incidentalità minima e mortalità zero. Sappiamo di non poter garantire al 100% il raggiungimento dell’obiettivo, ma dichiarandolo assicuriamo di mettere in campo tutti gli strumenti più all’avanguardia disponibili per evitarlo in termini di formazione, metodologie e tecnologie. Per farlo attingiamo alle migliori esperienze del mondo in ogni settore; lo dobbiamo ai nostri lavoratori, alle imprese che lavorano per noi, ma anche a quei 48 lavoratori che morirono durante la realizzazione del Fréjus.


Durante l’incontro gli esperti hanno ripercorso la genesi dell’opera e le tecnologie utilizzate per il tunnel di Cavour:

Fu un’opera all’avanguardia sotto il profilo tecnologico, resa possibile anche e soprattutto per il rapporto di rispetto che legava ingegneri e operai ha sottolineato l’ingegner Pasquale Cialdini, esperto di Infrastrutture e Trasporti, ricordando che grazie alla perforatrice automatica di Sommeiller il traforo fu costruito in soli 14 anni invece dei 30 previsti.


Una tavola rotonda tra gli esperti di gallerie di TELT e BBT ha poi affrontato le sfide per il futuro degli impianti ferroviari tra le nuove tecnologie e le innovazioni messe in campo in queste grandi opere. Per TELT, sono intervenuti oltre a Virano, anche il Direttore Ingegneria, Lorenzo Brino, il Direttore Territorio Francia, Xavier Darmendrail e il responsabile del CO12 Impianti, Xavier Baumgard. Per BBT hanno preso la parola il Responsabile Realizzazioni Italia, Giuseppe Venditti, il Responsabile Impianti Ferroviari Italia Francesco Troncone e il suo omologo austriaco Stefan Boscheri. L’incontro, introdotto dal saluto del direttore dell’Accademia Edoardo Di Mauro, è stato moderato dal giornalista Fabrizio Apostolo, direttore della rivista specialistica Le Strade.

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